Negli Stati Uniti, dagli anni Settanta in poi l’Olocausto è diventato il simbolo indiscusso del male assoluto, con la metà degli anni Novanta come suo punto più alto in termini di ubiquità e di identità come fonte di educazione morale.  

L’argomento è al centro dell’evento dal titolo ‘La cultura della memoria dell’Olocausto e l’identità nazionale americana’, con la Professoressa Marla Stone, docente di storia all’ Occidental College di Los Angeles e storica dell’Italia e dell’Europa contemporanea con particolare attenzione a temi come fascismo, autoritarismo e genocidio, che si terrà nell’auditorium di Palazzo Blu e in diretta streaming giovedì 17 marzo (ore 17.30) 

Con l’apertura del U.S. Holocaust Memorial Museum nel National Mall nel cuore della capitale Washington (1993), con l’inserimento del tema nei curricula scolastici di molti stati, con un’ondata di prodotti della cultura popolare, la memoria dell’Olocausto è diventata un elemento centrale della identità nazionale americana e gli Stati Uniti hanno visto se stessi come i protettori di quella memoria. La cultura della memoria dell’Olocausto, i molti musei dal livello nazionale e quello locale, i molti memoriali che punteggiano il paesaggio, rivelano il posto centrale che la memoria dell’Olocausto ha nella psyche americana e nelle discussioni che ne contestano la centralità. 

L’evento, chechiude la rassegna sul destino dei monumenti nelle società che cambiano, a cura del Professor Arnaldo Testi, può essere seguito in diretta streaming dalla pagina facebook e dall’account youtube di Palazzo Blu.   


Strage di via Fani e rapimento di Aldo Moro, mercoledì la cerimonia in piazza San Francesco

Borse semestrali per laureandi, arriva la proroga fino al 30 giugno